My Policeman: la recensione del film con Harry Styles
Harry Styles, il cantante britannico ex membro della boy band One Direction, è su Prime Video con il film My Policeman.
My Policeman è l’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Bethan Roberts. Il regista britannico Michael Grandage, famoso per aver diretto il film Genius, insieme allo sceneggiatore Ron Nyswaner, già conosciuto nel capolavoro Philadelphia con Tom Hanks, provano a dare vita ad una storia basata su un fatto vero.
My Policeman parla del triangolo amoroso venutosi a creare negli anni ’50, tra Tom, Marione e Patrick. Il film sarà visibile su Amazon Prime a partire dal 4 novembre 2022. Fan di tutto il mondo sono estasiati da questo film soprattutto per la presenza di un beniamino della musica, stiamo parlando del giovane Harry Styles.
My Policeman e il period Lgbtq+
My Policeman è ambientato nella Brighton degli anni ’50 e ’90 con diversi salti temporali tra il presente e il passato. La storia è narrata dalla lettura del diario segreto di Patrick, da Marione, moglie di Tom, la quale scopre diversi aneddoti sul marito finora a lei sconosciuti. Tom Burgess (Harry Styles da giovane e Linus Roache da anziano) è un poliziotto omosessuale innamorato segretamente di Patrick Hazelwood (David Dawson da giovane e Ruper Everett da anziano).
Negli anni ’50 in Inghilterra, l’omosessualità era un reato punito con il carcere, motivo per cui Tom tentò di mascherare la sua inclinazione sentimentale, sposando la maestra Marion Taylor (Emma Corrin da giovane e Gina McKee da anziana).
Questo triangolo ebbe vita breve in quanto Marion appena scoprì dell’omosessualità del marito, decise di smascherarlo in maniera anonima, facendolo incriminare ad un anno di carcere. La scena si sposta nel presente, quando un Tom anziano colpito da ictus, viene portato a casa e curato dalla stessa Marion, una volta tanto ostile nei suoi confronti. Questa convivenza forzata riporterà a galla dei ricordi dolorosi mai dimenticati per tutti e tre i protagonisti.
Un capolavoro mancato
My Policeman, considerato un disastro dalla critica, è un film che avrebbe avuto veramente un ottimo potenziale, smascherare il bigottismo di un’epoca che si nascondeva dietro una falsa ipocrisia omofoba. Purtroppo però attori brillanti quali Rupert Everett vengono oscurati dalla fama che cela intorno ad un Harry Styles ancora molto acerbo.
Il cantante inglese è brillante sul palco come cantante, ma ne ha ancora molta di strada da fare per essere definito un attore di talento. Il problema principale non è stato neanche Styles, bensì è stato l’atteggiamento del regista che ha incentrato tutto su di lui e sul suo aspetto fisico, sperando di ritagliarsi quella fetta di ragazzine che tanto amano Harry.
Una storia così profonda come questa viene così banalmente descritta in maniera superficiale, dimenticando la dolcezza e la profondità in favore del corpo perfetto del cantante. Un vero peccato!