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Emanuele Filiberto e il suo rapporto con la droga

Emanuele Filiberto
Emanuele Filiberto. Fonte: ANSA – Solocine.it

Emanuele Filiberto ospite a Belve di Francesca Fagnani racconta senza filtri il suo passato tra droghe e tradimenti

Continua la carrellata di ospiti presenti nel viaggio di Francesca Fagnani con Belve all’interno della vita privata di personaggi noti al grande pubblico.

Oltre a Raoul Bova e Patty Pravo, previsto anche Emanuele Filiberto. L’ex giurato di Amici di Maria a Belve si è raccontato attraverso le domande incalzanti della conduttrice portandola ad esplorare aspetti inediti del suo vissuto.

Tra i capitoli più scottanti, l’uso di droghe che ha fatto in passato ed i rumor sui suoi presunti tradimenti. L’intervista è proseguita anche parlando della famiglia del Principe, andando a scavare nei vizi e nelle virtù dei componenti dell’albero genealogico.

La confessione di Emanuele Filiberto

“Tradimenti? Purtroppo, sono successi: ci sono state delle spiegazioni, ci sono stati dei perdoni, non subito. Se viviamo in un rapporto in cui il tradimento è contemplato? Sì, è cosi. C’è un grandissimo amore e un grandissimo rispetto tra di noi, ed è andato oltre i tradimenti”, ha dichiarato Emanuele Filiberto ai microfoni di Belve.

L’uso di droghe? È una cosa che ho sempre detto. Va con il fatto di esser chiusi, introversi, di non poter affrontare l’altro in una maniera normale e sana come oggi potrei fare. Questi paradisi artificiali ti aprivano e ti facevano mostrare dei sentimenti che normalmente non avresti mai mostrato. Che tipo di droghe ho usato? Ce ne son state parecchie, però a quell’epoca andava molto la cocaina purtroppo”, ha poi proseguito l’ospite.

Emanuele Filiberto
Emanuele Filiberto. Fonte: ANSA – Solocine.it

Emanuele Filiberto: “Mio nonno gay? Non si parla dei morti”.

Andando poi a scavare negli altri componenti della famiglia Savoia, Emanuele Filiberto ha spiegato come mai ha denunciato un editore, che ha pubblicato il dizionario dei capi di stato omosessuali e bisessuali in cui aveva inserito anche il nonno Umberto II. “Era una cavolata. Prima di tutto non si parla dei morti, e soprattutto non si parla dei morti per dire una cosa che è una stupidaggine. mio nonno ha avuto una moglie, ha avuto quattro figli, e tutt’un tratto fai uscire questa cosa. Si chiama una gran bugia, scriverlo su un libro. ma poi dammi delle prove, no? no, niente”, ha motivato Emanuele Filiberto.

Ed ha proseguito poi parlando del padre: “Un errore di mio padre? Ha sbagliato a non chiedere scusa per le leggi razziali. Mio padre è una persona che ha avuto per sua educazione un grandissimo rispetto della sua famiglia e del suo casato. Io avrei voluto che” facesse “quello che ho fatto io ben dopo: mi scuso per le leggi razziali. Però qualcosa che lui ha avuto più di me, che è il rispetto per la sua famiglia e la sua storia, non poteva fargli dire queste cose. Questo è stato sbagliato”.