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Heartstopper, Kit Connor rivela di aver subito episodi di omofobia

Kit Connor – Solocine.it

Kit Connor, star di Heartstopper, ha rivelato di aver subito episodi di omofobia prima di fare coming out, quando ancora andava a scuola.

Il 3 agosto uscirà la seconda stagione di Heartstopper e con essa anche i protagonisti Joe Locke e Kit Connor, che interpretano rispettivamente i due giovani protagonisti Charlie e Nick. La serie è tratta dai fumetti di Alice Oseman e si concentra sulla storia d’amore dei due ragazzi, che si conoscono a scuola e poi continuano a frequentarsi anche da adulti.

L’adattamento televisivo è arrivato su Netflix nel 2022 e ha ottenuto un grande successo, in particolare anche i lettori hanno riconosciuto l’ottimo lavoro, soprattutto nella scelta del cast. Ovviamente, oggi Joe Locke e Kit Connor sono famosissimi e quest’ultimo alcuni mesi fa è stato vittima di un brutto episodio, quando la stampa lo ha spinto a fare coming out tramite i social.

L’attore è apertamente bisessuale ed è stato molto attivo nel mese del Pride e ha partecipato alla parata di Londra proprio durante il tour promozionale della serie. Dopo questa occasione, si è lasciato andare a una toccante intervista, dove ha rivelato che il suo passato non è sempre stato semplice.

Kit Connor, l’omofobia subita prima di Heartstopper e del coming out

Di recente, Kit Connor ha rilasciato un’intervista per British Vogue, spiegando che la sua vita non è sempre stata facile. In particolare, si è concentrato sul suo passato e su alcuni tristi episodi che ha subito soprattutto a scuola, dove non si è mai sentito pienamente accettato dagli altri studenti.


In famiglia non ho mai avuto problemi. Amici e parenti sono sempre stati aperti, accoglienti, inclusivi ed empatici. A scuola però non ho avuto la stessa fortuna. Ero in un ambiente molto eteronormativo. Non era molto inclusivo. Non ero davvero accettato in molti modi. E per certi versi non è stato facile“.

Inoltre, ha anche parlato del suo recente coming out tramite Twitter, specificando di non essersi sentito proprio forzato, ma che avrebbe voluto gestire la situazione diversamente. “Penso che “forzato” non sia la parola giusta che userei, ma direi che avrei preferito farlo in un altro modo. Non so nemmeno se l’avrei mai fatto. Ma alla fine di tutto non me ne pento ed è stato un bene dirlo. In molti modi è stato davvero gratificante. Semplicemente sentivo che non era qualcosa di cui ero pronto a parlare. Non ero arrabbiato. Ero solo leggermente deluso da questa reazione“.