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Mussolini per le famiglie LGBTQ+: ecco cosa è successo

Alessandra Mussolini – Google

Alessandra Mussolini si indigna nei confronti della procura di Padova che ha impugnato l’atto di nascita di una bimba figlia di due donne.

Alessandra Mussolini si è scagliata contro la decisione della procura di Padova di impugnare l’atto di nascita (registrato il 30 agosto 2017) di una bambina figlia di due donne, così come accaduto anche ad altri 33 atti di bambini nati da coppie omosessuali.

La politica ha voluto esprimere la sua posizione sull’accaduto con un video sul suo profilo Instagram: “Quello che è successo a Padova da parte della procura che ha impugnato gli atti di nascita di bambini nati da coppie omoaffettive è indegno di un paese civile”.

Come andare a buttare una bomba in una famiglia e questo va a colpire soprattutto i bambini. Si è spezzato e si tenta di spezzare una catena di affetti consolidata”, prosegue la Mussolini.

Sull’argomento ha speso tutta sé stessa per battersi per i diritti delle coppie omogenitoriali, appoggiando pienamente la possibilità di avere dei figli senza alcuna discriminazione rispetto alle coppie etero.

“Ho vissuto in una famiglia di donne”

E ancora: “Io ho vissuto in una famiglia di donne e va benissimo. Le etichette? No, basta! Ognuno è quello che è e viva anche la fluidità. Poi soffro nel vedere molti ragazzini che hanno paura anche solo ad aprirsi in famiglia e a dire quello che sono. Ognuno deve essere ciò che è senza paure”.

La Mussolini poi interrogata sul DDL Zan ha commentato: “Certo che ho sostenuto il DDL Zan. La campagna a cui ho aderito per me era più che giusta. Secondo me queste discriminazioni vanno combattute. Se quel disegno di legge limitava la libertà? No! Dobbiamo cominciare a cambiare le cose sui diritti LGBTQ, che poi i tempi sono lunghi e dobbiamo consegnare un paese migliore alle nuove generazioni. Sono anche per le adozioni a gay e single. Qui si tratta di amore e quello vince su tutto”.

Alessandra Mussolini – Google

Ciò che conta è l’amore

Come reagirei se mio figlio mi dicesse di essere gay? Normalmente perché è normale e non mi smuoverebbe nulla. A me importa solo che siano felici”, ha dichiarato Alessandra Mussolini.

E mi piacciono pure i Pride. Trovo che musica e colori siano la migliore cura dopo un periodo buio e triste come quello dal quale stiamo faticosamente tentando di uscire. Mi auguro che questo spirito si riversi in ogni manifestazione, politica e non. Se mi chiamasse come madrina andrei”, ha affermato la Mussolini mostrando tutta la sua apertura nei confronti dell’argomento.