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Ambra Angiolini, l’orrendo male l’ha spappolata | Un calvario straziante


Ambra Angiolini descrive la sua difficile convivenza con un male devastante, con cui ha dovuto fare i conti per molto tempo

Una donna versatile nel campo artistico che nella sua carriera si è cimentata in tanti ambiti.

Showgirl, conduttrice, cantante, attrice, scrittrice dalla verve solare e frizzante, non ha mai celato in qualche intervista approfondita di essere stata tuttavia un’adolescente turbolenta e intrappolata in un male di vivere.

Un malessere che le ha procurato un “cancro dell’anima” durato per molto tempo, invisibile al pubblico che la seguiva giovanissima ma apparentemente sicura di sé in Non è la Rai.

Una battaglia che Ambra Angiolini ha fatto contro il suo corpo e la sua mente, in cerca di equilibrio e di sicurezza personale, che neanche il successo riusciva a farle trovare (o proprio a causa sua metteva in risalto nel privato tutte le sue insicurezze).

InFame

Ne ha parlato nel suo libro InFame, in cui racconta la sua personalissima esperienza in modo schietto e brutale descrivendo capitoli terribili di una malattia che coinvolge tanti adolescenti e si chiama bulimia.

Adesso vado in giro a dire: ‘non minimizzate, cioè, non la rendete la malattia delle ragazzette che vogliono essere 90-60-90, perché quella cosa là è veramente una porcata ingiusta. Si chiama malattia, va curata, va fatta ricerca”.

In questo modo Ambra cerca di sensibilizzare l’opinione comune su un argomento troppo spesso ridotto ad una patologia delle ragazze che vogliono apparire magre. “Quello che ho sviluppato è un percorso che adesso faccio con alcuni centri specializzati in disturbi alimentari, legati veramente solo a un’esperienza d’amore, di anima, che era un po’ quello che cercavo di colmare”.

Ambra Angiolini – Google

Tracce d’amore

La cosa più efficace, per me, sono stati dei biglietti lasciati da mia mamma a caso, come dico io, ad altezza vomito, in bagno dove mi si diceva semplicemente che qualsiasi cosa avrei scelto di fare in quella situazione per lei andava bene. Cioè, io ero sempre una persona giusta. E allora dico: lasciate tracce d’amore, non cercare di risolvere. Perché quella è una soluzione che troviamo noi nel nostro viaggio”, racconta Ambra.

Ed è stata poi la nascita dei suoi figli a salvarla definitivamente: “Poi, a un certo punto, è arrivato un architetto che non aveva né mani né gambe, era un uovo. Mia figlia Jolanda. Avere mia figlia nella pancia ha dato un nuovo senso alla mia vita. Lei ha fatto in modo che la mia pancia diventasse improvvisamente il posto più accogliente e pieno della terra. I miei figli sono riusciti dove i miei genitori non erano riusciti. Mi hanno salvata.